ITALIA S.P.A
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E’ arrivato puntualissimo anche il parere positivo di Ursula von der Leyen al governo Draghi. Si sa, quando questa Europa applaude gli accadimenti italiani c’è sempre da preoccuparsi, in quanto gli interessi della nostra Nazione risultano essere diametralmente opposti a quelli che ha l’Unione Europea, uno strumento gestito da tecnocrati che è espressione del capitalismo più becero e parassitario.
E’ normale che i mercati si tranquillizzano, che i poteri forti, in ogni loro articolazione esistente, tirino un grosso sospiro di sollievo, visto che Draghi non è soltanto una persona compiacente verso quel mondo per una personale adesione ideologica, ma è una loro diretta emanazione.
C’è un’enorme mancanza della politica e degli uomini politici, di coloro che devono offrire una visione del paese a medio o lungo termine, che sia conseguente a una concezione del mondo dettata da una base culturale ben definita.
Oggi il sistema è talmente forte e radicato da potersi permettere di fare a meno di tutto ciò; esso, infatti, vede gli Stati come aziende, e manda a dirigerli i suoi amministratori delegati migliori. Di questi tempi, come accade nelle grandi multinazionali, si va al massimo a trimestri, si controllano i risultati ottenuti e poi si decide se revocare o meno l’incarico.
Questo tipo di gestione però non deve andare bene a un popolo ormai stanco dopo decenni di sacrifici fatti a causa dei fallimenti di chi era chiamato a gestire la situazione. L’Italia non è un marchio su cui fare profitto, e gli italiani non sono, e non saranno mai, pacchetti azionari che fluttuano nelle mani dei soliti noti.
Daniele Proietti