IN DIFESA DI CHI E’ IN PRIMA LINEA
di Luigi ACONE
Vigilare attentamente sulla tutela degli operatori tutti del SSN,allo stato attuale, risulta essere il più recente degli equivoci collaterali derivanti dall’evento covid. I così detti “eroi” rischiano infatti, qualora non esprimano consenso al sottoporsi alla vaccinazione, di non ottenere il riconoscimento dell’infortunio qualora risultassero positivi.
Resta quindi da porsi in netto contrasto con la tendenza preponderante dell’Inail di non riconoscere tale infortunio.
Questo nonostante ci sia la risoluzione Europea n. 2361 del 2021 la quale vieta non solo agli Stati di rendere obbligatoria la vaccinazione ma anche di porre discriminazioni nei confronti degli operatori i quali hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione.
Lecito è quindi l’invito a porre senza dubbio attenzione alla più totale protezione nei confronti degli operatori del SSN, invito rivolto a tutti gli enti preposti a tale tutela, invito da estendersi certamente anche nei confronti delle ASL nella speranza che non venga insinuato dubbio,da parte di queste, riguardo la tutela di medici,infermieri e tutti gli altri operatori sanitari sia che scelgano di vaccinarsi e sia che non scelgano di sottoporsi alla vaccinazione.
Una questione di carattere senza dubbio deontologico già emerge (e non solo in una lettura fra le righe), le letture di tipo deontologico si ritiene siano si da considerare di primo piano; ma si ritiene anche debbano senza dubbio essere messe almeno per il momento da parte dinanzi alla libertà di scelta ed alla tutela del rispetto della giurisdizione vigente.
Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay