DUE PAROLE SULL’ UNITÀ D’ITALIA
di Daniele Proietti
Oggi, 17 marzo 2021, ricorre il centosessantesimo anniversario dell’ Unità d’Italia, un evento, questo, che scatena spesso intensi dibattiti all’interno della nostra area tra chi si pone, riguardo questo accadimento storico, in maniera agiografica, e chi, invece, rileva dei lati oscuri che spesso, volutamente, sono stati taciuti.
L’ epoca delle unità nazionali nasconde molti aspetti negativi, che è giusto che, chi si definisce patriota, abbia bene a mente.
Il sentimento nazionalista che si esaurisce con l’unità della Nazione svilisce il vero senso del patriottismo.
La Nazione infatti, se intesa attraverso i (dis)valori illuministi, non è più Patria nel senso di Sangue e Suolo, ma mera porzione territoriale adatta a sviluppare scambi commerciali, e , quindi, propedeutica al sistema capitalista.
Il sovranismo dei partiti come la Lega e Fratelli d’Italia è figlio di questo tipo di concezione, mentre il nostro Nazionalismo vede l’unità dell’Italia e la sua integrità territoriale non come il fine ma come l’inizio di un processo di stampo imperiale e tradizionalista che veda l’Italia, come già è stato storicamente con l’Impero Romano e il Fascismo, come guida di un ampio soggetto spirituale, politico ed economico che sia espressione compiuta della nostra civiltà millenaria italica e romana.
Una Fiamma di speranza per le nostri genti che, dell’Italia, divampi nel continente europee
La nostra vera patria é l’idea in funzione della quale bisogna essere uniti.
Non facciamo confinare il nostro spirito da nessun muro o filo spinato… l’Italia é tale se romana. Se romana sarà universale e sacra… Altrimenti se la tengano ben stretta i nostri avversari
AVANTI FIAMMA!!!