La Guardia Costiera libica apre, ancora una volta, il fuoco sui nostri pescherecci
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La Guardia Costiera libica apre, ancora una volta, il fuoco sui nostri pescherecci
Ancora attacchi alla nostra marineria civile, ancora terrore per i nostri pescatori nel Mar Mediterraneo, ancora sangue versato sull’altare del diritto al lavoro.
I fatti che si sono verificati al largo delle coste libiche in pieno Mar Mediterraneo, sono noti a tutti.
La Libia, avvalendosi unilateralmente dell’applicazione del Trattato di Montego Bay, che consente di allargare fino a 200 miglia la propria competenza sulle acque internazionali, ricordiamo che tale Trattato può essere applicato solo dopo accordi tra le Nazioni interessate, cosa mai avvenuta con l’Italia, ritiene di poter, con atti di vera e propria pirateria, condizionare e limitare l’esercizio alla pesca in quel tratto di mare.
La storia si ripete da troppo tempo, in altro articolo abbiamo dettagliatamente spiegato la genesi e la successiva evoluzione di una crisi che si trascina dagli anni ’70.
La serietà del problema ci impedisce di ironizzare sul fatto che la motovedetta cha ha aperto il fuoco contro i tre navigli di Mazara del Vallo, ferendo il Capitano del peschereccio Aliseo, Giuseppe Giacalone, sia stata regalata ai libici dal Governo italiano.
Una casualità che nulla aggiunge alla drammaticità degli eventi che si sono svolti in pieno Mediterraneo.
Da notizie di stampa apprendiamo che la Farnesina si è preoccupata di minimizzare l’accaduto precisando che il Comandante Giacalone “ha solo un lieve taglio di due centimetri” provocato dall’infrangersi dei vetri a seguito degli spari.
Nella dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri italiano c’è tutta l’insipienza di un Governo che non riesce a comprendere la gravità della situazione, che va oltre il caso specifico dell’aggressione ai motopescherecci mazaresi, ma che afferisce alla sicurezza generale di chi opera nel settore della pesca.
E vane sono state le richieste che da più parti sono giunte al Governo, anche il sindaco di Mazara del Vallo ha chiesto immediata risposta alle autorità. per avere una presa di posizione che al di là del fatto odierno e della sua reale dinamica, possa dare prospettiva di tranquillità ai nostri connazionali che dal mare traggono il loro sostentamento.
Non è più possibile tollerare che situazioni del genere possano ripetersi; non è più possibile lasciare un comparto tanto importante per l’economia siciliana, ma anche nazionale, sprovvisto di adeguata sicurezza; non è più possibile che i nostri marinai debbano rischiare ogni giorno la vita per portare a casa un tozzo di pane.
Intervenga, il governo, con forza e decisione. Si attivino tutte le istituzioni internazionali per tutelare il lavoro dei marinai siciliani e la dignità dell’Italia.
Mario Settineri
Segretario Regionale MSFT
Foto di Jens Peter Olesen da Pixabay