Sbarchi a Lampedusa, dramma dell’umanità
di Mario Settineri
I continui sbarchi di allogeni sulle coste siciliane, lo abbiamo detto mille e mille volte, stanno stravolgendo non solo l’economia ma anche l’antropologia dell’isola.
I risvolti negativi di queste situazioni si vedranno nel tempo.
Adesso, nell’immediato, non possiamo non costatare come, a fronte di una situazione disastrosa, oramai da tutti avvertita, mentre nell’isola e principalmente a Lampedusa, primo approdo di questa marea di disperati, la convivenza anche tra i residenti, sia diventata estremamente difficile.
Si registra nell’isola, infatti, una carenza generalizzata di servizi, anche primari, nella sanità, per esempio, anche a causa dell’emergenza Covid, ma non solo.
Anche altri settori sono in forte sofferenza, pensiamo all’agricoltura, alla scuola, per non parlare del turismo, che, con l’avvicinarsi della stagione estiva subirà un colpo mortale.
A fronte di tutto ciò vediamo come il Governo nazionale e quello europeo non riescano ad articolare nessuna iniziativa seria tendente a contrastare tale fenomeno.
E questo avviene perché non si capisce la vera natura del dramma.
Non si riesce, o non si vuole comprendere, che non è con la politica dell’accoglienza o del respingimento che si potrà frenare il fenomeno migratorio. Lo stesso andrebbe analizzato nella sua interezza partendo dai motivi che generano tali situazioni.
La politica mondiale di sfruttamento in Africa e più in generale nelle Nazioni in forte arretratezza economico-sociale, è la causa unica di queste migrazioni di masse umane.
Una situazione che è voluta e sfruttata dal capitale apolide per il raggiungimento delle sue abiette finalità: Lo sfruttamento dell’uomo.
Questa politica produce clandestinità, con morti in mare, sfruttamento dei nuovi schiavi, perdita d’identità nelle Nazioni riceventi.
Destra e Sinistra, oramai accomunati nell’accettazione del pensiero unico cosmopolita, non sanno né vogliono dare risposte compiute a questo dramma che non è solo dei clandestini, ma appartiene all’umanità intera.