Il ritorno di Greta.

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di Ruben De Lorenzo

Il nuovo modello additato alla gioventù è riemersa dopo essere stata adombrata dal Covid. Ma appena appena le notizie pandemiche rifiatano ecco tornare l’eroina (in entrambi i sensi possibili) planetaria dell’ambiente. Greta alla fine suscita pure compassione, in quanto povera marionetta gestita da astuti pupari. Esistono ancora anime candide che pensano che abbia marinato la scuola all’insaputa dei genitori premurosa per l’avvenire mondiale, ma sono ormai risicata minoranza. Senza bisogno di spiegare ulteriormente il perché. Greta viene accolta in sedi prestigiose con la stessa dignità di un capo di stato o di un’autorità spirituale. E passi, fa parte di questo (empio) gioco. Può forse dar fastidio, ma occorre innanzitutto focalizzarsi di più mi sulla ormai generalizzata anestetizzazione delle coscienze e degli intelletti che ormai accompagna ovunque questo teatrino. Eh sì, perché il blablare di auspicare un mondo più pulito lo sta quasi dicendo anche il mio border collie. Aria fritta. Aggravata dal contesto e dalla platea di riferimento propria di questi giorni. Qui in Europa emettiamo il 9% di CO2 e stiamo ormai galoppando nel raggiungimento di percentuali minimali come risultato di una politica ambientale pianificata e in qualche modo favorita e realizzata. Quindi si predica in casa di sani: le luci devono illuminare ben altre nazioni che, in pratica, viaggiano autonomamente sulle politiche ambientali, come Cina ed India, che immagino aspettino trepidanti di partecipare al Greta tour. Poiché una efficace politica ambientale o è mondiale, o semplicemente non è. Che altro poi viene diffuso in questi convegni, a parte il solito catastrofismo? Vengono per caso prospettate soluzioni possibile per attuare in pratica ciò che si propone? Zero. Zero soluzioni, solo problemi. Se mi infervoro sull’estinguere l’energia fossile devo proporre alternative, per il banale motivo che l’essere umano ha bisogno di energia per vivere decorosamente, ben di più. E il popolo giovanile al quale Greta soprattutto si rivolge, lo dovrebbe sapere benissimo, viste le enormi esigenze consumistiche che praticano con una certa nonchalance. E come si pongono concretamente nei confronti dell’energia pulita nucleare? Sì o no? I problemi sono buoni tutti a sollevarli, ma abbiamo bisogno di soluzioni: valide, efficaci, applicabili. Che sembra proprio non possano arrivare da questi personaggi e dai loro accoliti.

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2 thoughts on “Il ritorno di Greta.

  1. Mi permetto di continuare questo articolo allacciandomi alla parte finale. Abbiamo bisogno di soluzioni. Ebbene la soluzione é certamente nell’applicare la Nostra visione del mondo e concezione dell’uomo. E si perché il mondo moderno, che almeno in teoria dovremmo avversare in favore di una weltanschauung Tradizionale, oltre a distruggere l’uomo nella sua tridimensionalitá (corpo, anima, spirito) sta distruggendo il pianeta. Bisogna assolutamente capire che adottare politiche green é assolutamente utile, ma servirà solo a ritardare la fine inesorabile. Fare la raccolta differenziata, non sprecare acqua, utilizzare i trasporti pubblici eccetera sono comportamenti nobili ma restano battaglie di retroguardia. Oggi non c’é una crisi ecologica. Dovremmo parlare piuttosto delle conseguenze ecologiche della crisi generale del sistema. Sistema che si fonda su varie storture tra cui quello edonista/materialista, su quello progressista/evoluzionista, su quello positivista/scientista e quello egualitarista. In base a questi dogmi gli uomini moderni sono tutti uguali, il che significa che l’unico criterio di distinzione tra uno é l’altro il possesso più o meno elevato di beni materiali, dal quale ne dovrebbe derivare una felicità, che porta un ad un piacere o ad un benessere che non avrà mai fine (trascurando il fatto che infiniti piaceri ammazzano il piacere) perché più si va avanti più la tecnologia consentirà a l’uomo di non fare sforzi. Poco importa se distruggiamo il pianeta, la scienza troverà una soluzione!!! C’é un estremo bisogno di una sfrenata lotta al capitalismo, al consumismo e tutte quelle teorie ottocentesche che gravitano attorno a questi due fenomeni che altro non sono che loro conseguenze.
    L’unica soluzione é un immediato ritorno alla Tradizione e alla distruzione della mondo moderno che altro non é che l’era della mistificazione!!!

    PS. Consiglio vivamente a tutti la lettura di l’uomo, l’ambiente, se stesso di Rutilio Sermonti.

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