STELLANTIS: UN CASO EMBLEMATICO
di Daniele Proietti
Spesso chi parla di microchip viene deriso e preso in giro, gli viene detto che è un complottista quando non si ricorre all’insulto, e lo si appella come stolto quando invece si vuole utilizzare un termine più pesante.
Eppure senza microchip, in questa Italia progressista e amante della scienza a tutti i costi, gli stabilimenti chiudono.
È quello che succederà domani nel paese ciociaro di Piedimonte San Germano, dove l’azienda Stellantis ha annunciato che domani i dipendenti non potranno lavorare a causa dell’assenza di microchip.
Avete capito bene, non è fantascienza, ma è la realtà in cui ci ha catapultato un sistema capitalista e predatorio, di cui questa società, la Stellantis appunto, è una espressione chiarissima.
Si tratta di un’azienda in piena crisi, una crisi che, come solitamente accade, saranno i lavoratori a pagare.
Settecentoquattordici quelli che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro, dei quali quasi duecento nel territorio del frusinate.
Famiglie in difficoltà, povertà in aumento e instabilità continua. È questo ciò che il liberismo economico provoca, e che non saranno certo i partiti presenti attualmente in parlamento a risolvere.
Bisogna rilanciare la piccola e media industria nazionale, e socializzare le imprese, alimentando il protagonismo dei lavoratori e togliendo potere ai grandi monopolisti.
Nell’attuale panorama politico solo il Movimento Sociale Fiamma Tricolore è in grado di proporre una ricetta simile. Tutto il resto è pura illusione