Riforma del Catasto, l’ennesima stangata del Governo Draghi
di Pino Manoli e Maurizio Cimò.
Opportunamente mimetizzata tra il fragore delle bombe in Ucraina ed approfittando dell’ubriacatura da Green Pass, l’ineffabile Presidente Draghi, riesce a far approvare la famigerata riforma del Catasto, i cui nefasti effetti sulle tasche degli Italiani saranno tutti da “assaporare”!
Nel corso della seduta in Commissione Finanze della Camera, in data 3 Marzo 2022, la riforma passa con 23 voti a favore e 22 contrari (determinante il voto di tale Alessandro Colucci di “Noi per l’Italia”); l’Art.6 della Legge Delega della riforma del Catasto, che prevede la rivalutazione degli estimi catastali e l’adeguamento dei valori immobiliari è realtà.
Detta rivalutazione, benchè preveda la non rilevanza ai fini fiscali, rappresenta una solenne mazzata al mercato immobiliare ed alle tasche delle famiglie italiane e potrebbe portare ad un aumento di Imu, Irpef e addizionali, financo nel caso di successioni ereditarie, anche della sola casa di abitazione, all’aumento delle imposte catastali ed ipotecarie. Come se non bastasse, le famiglie non godrebbero più di agevolazioni Isee attualmente vigenti, in quanto il valore risulterebbe aumentato enormemente.
Subito dopo l’approvazione di quella che appare una vera e propria stangata, si sono sprecati i pianti di coccodrillo del centrodestra che si opponeva alla riforma ed i pianti (di gioia) del M5S, Leu, Italia Viva e del PD, ormai prono ed asservito ai poteri UE, che attraverso il suo segretario Letta dichiara: “..abbiamo tenuto, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Sono senza parole..”. Parole molto chiare, al PD ed i suoi simili, non interessa nulla delle tasche degli Italiani, non interessa nulla del bene primario di ogni cittadino, non interessa nulla dell’esorbitante aumento delle forniture energetiche, di tutti i beni primari e di tutti i servizi; interessa solo la tenuta del Governo di cui abusivamente fa parte..portafoglio a destra e cuore a sinistra!
Ci fa specie il torpore e la superficiale brevità con la quale i media di regime hanno trattato questo tema, nella silenziosa connivenza di tutto l’Arco Costituzionale, di cui noi ci Onoriamo di non far parte, ma che continueremo a contrastare, elaborando strategie ed iniziative di protesta e contrasto.