L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA, LA NATO NO.
Gli strenui difensori della carta costituzionale antifascista italiana soffrono di vuoti di memoria evidenti.
Rimuovono infatti quegli articoli, scritti dai loro passati idoli, che possono, nella situazione attuale, recargli problemi.
Che l’Italia ripudia la guerra non lo diciamo noi del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, ma lo afferma quel documento che viene decantato ogni 25 Aprile.
Evidentemente all’epoca non era stata prevista l’adesione, per volere della Democrazia Cristiana, (il Movimento Sociale Italiano si astenne), dell’Italia alla Nato, organismo imperialista che la guerra non la ripudia affatto, anzi, trae da essa la sua ragione di esistere.
Per bocca stessa degli alti dirigenti della Nato la guerra tra la Russia e l’Ucraina, che da mesi sta danneggiando gli interessi italiani, durerà ancora a lungo.
Gli effetti si stanno vedendo, dopo solo un mese di tregua concessaci da Draghi la benzina è tornata a costare più di due euro al litro, ma sarà in autunno, quando dovremo tornare ad accendere i termosifoni, che il popolo italiano si accorgerà concretamente di cosa significa questo conflitto per le sue tasche.
Si parla già di “razionamenti” e di economia di guerra.
Se questo è lo scenario, senza contare una possibile recrudescenza del Covid, per gli italiani c’è davvero poco da sorridere. Quando è l’alta finanza a governare, come da noi è accaduto in maniera ininterrotta dal 2011, non ci si può, d’altronde, aspettare davvero nulla di buono.
SEGRETERIA NAZIONALE MSFT