IN NOME DELLA REGINA
di Giacomo Ciarcia
Lo spazio mediatico concesso in Italia circa la scomparsa di Sua Maestà la Regina del Regno Unito la dice lunga sulla scarsa fibra cui è composto il popolo italiota.
I media molto spesso ci narrano quello che la massa vuole sentirsi narrare o comunque quello che la massa o la pubblica opinione tende ad assorbire ed approvare.
Con i seri problemi che ci riserba la scottante attualità, la televisione e la stampa da tre giorni altro non ha da preoccuparsi se non che argomentare i misfatti della real casa britannica; del tipo: “quanto era brava e carismatica la Regina Elisabetta”, “sarà mai così il suo successore Re Carlo”, “quanto rimarrà sul trono Re Carlo III” e così via.
Queste sono le priorità o questa è la considerazione che hanno di noi?
Così viene considerato il popolo italiano, alla stregua di una massa di ignoranti volti solo al gossip del caso.
Potremmo rispondere noi alla notizia che intasa TV e giornali con il nostro classico “me ne frego”, ma evidentemente la maggioranza degli italiani non la pensa così.
Ce la potremmo noi cavare con una battuta affermando che come eredi spirituali della Repubblica Sociale Italiana disdegniamo storicamente la monarchia italiana, figuriamoci quella inglese.
Emblematica sicuramente la data della dipartita della Regina Elisabetta, avvenuta in quell’8 settembre coincidente con la capitolazione dell’Italia nei confronti delle plutocrazie occidentali ivi compresa la Gran Bretagna, ad opera del vile tradimento di Casa Savoia.
Una vendetta della Storia, o un’ opera di solidarietà tra Case Reali?
Ironie a parte ci piacerebbe concentrarci piuttosto sui destini della nostra sempre più sciagurata Patria piuttosto che su quelli della monarchia inglese. Siamo stanchi di farci beffeggiare dal sistema e stanchi anche di una massa di addormentati.