REDDITO DI CITTADINANZA, UN PROGETTO FALLITO: LA NOSTRA PROPOSTA
di Macchiavello
Gli esiti dell’indagine venuta a galla ieri, che hanno portato alla scoperta del fatto che, nell’area del napoletano, ben 662 persone ricevevano il reddito di cittadinanza senza possedere alcun requisito per vederselo elargito, cristallizzano per l’ennesima volta il completo fallimento di questo che è stata la bandiera, elettorale prima e politica poi, del Movimento Cinque Stelle.
In questi mesi lo Stato non è stato assolutamente capace di controllare a chi andassero davvero i soldi, se ad autentici poveri oppure a truffatori desiderosi soltanto di avere un’entrata in più.
La prima cosa da fare sarebbe, dunque, aumentare molto i controlli, ed evitare che il denaro vada nelle mani sbagliate, ma non è solo così che si risolve il problema.
In Italia c’è un grande problema di povertà, che sicuramente un governo di centrodestra, assolutamente spostato sugli interessi degli imprenditori e vicino a Confindustria, non è interessato a risolvere, questo è un indiscutibile dato di fatto.
Ma questo problema, però, deve interessare un governo solo quando riguarda i propri cittadini.
Sono solo ed esclusivamente gli italiani, ovviamente chi ne ha concreto bisogno, a dover essere tutelati, e non immigrati che non dovrebbero trovarsi sul nostro suolo patrio.
Una volta stabilito questo deve essere riformulata la natura del sussidio che, se deve certo essere in linea con quello che è il costo della vita, deve essere però elargito solo quando possa essere realmente provata, in forme da stabilire, la concreta ricerca di un’occupazione o l’adesione a progetti di riqualificazione e manutenzione del territorio nei quali lo Stato utilizzerà i percettori del reddito, rendendoli così membri attivi della comunità nazionale e sociale.
Questo è quanto faremmo noi, che amiamo l’Italia e gli italiani, e non gli immigrati o Confindustria.