Mai più comunismo
di D. Proietti
Sono passati trentatré anni da quel 9 Novembre 1989 che segnò la caduta del Muro di Berlino e la fine del comunismo e della divisione del mondo in due blocchi.
L’ideologia marxista oppresse per decenni i popoli dell’Europa dell’est, privandoli del loro orgoglio e della loro dignità, ma non solo, in quanto i partiti comunisti delle altre nazioni continentali influenzarono, purtroppo, la politica dei rispettivi paesi.
In Italia ne sappiamo qualcosa, in quanto da noi era presente il Partito Comunista più grande dell’Europa occidentale, e questo ha sempre impedito la pacificazione nazionale, e, inoltre, ha permesso il costruirsi di una egemonia culturale, mediatica totalizzante che la nostra parte politica ha pagato a carissimo prezzo.
Se i morti missini sono stati dimenticati, se “uccidere un fascista non era reato”, lo si è dovuto a un certo tipo di stampa e a un certo tipo di televisione.
Ricordiamo questo giorno come la fine di un incubo; l’altro incubo, il capitalismo, ancora impera incontrastato.
Quando anche quest’ultimo sistema economico arriverà al culmine, allora, se saremo stati capaci di costruire nel frattempo un’alternativa nazionalpopolare importante, si potrà, finalmente, ricominciare a sognare.