Bonus matrimonio, altro pasticcio del Governo Meloni
di D. Proietti
Sono passate solo poche settimane dall’insediamento del Governo presieduto da Giorgia Meloni e, come peraltro avevamo già avuto ampiamente modo di prevedere, la confusione regna sovrana.
L’ultimo esempio che ci forniscono le cronache politiche è la proposta, partita da Fratelli d’Italia, di dare un bonus che può arrivare fino a 20000 euro a chi si sposa durante il corso del prossimo anno.
Tralasciando il fatto, comunque non trascurabile, che se prima si era parlato di limitare l’elargizione di questo incentivo economico unicamente a chi si fosse sposato in chiesa e subito dopo, visto l’insorgere del mondo radical progressista, si è fatta marcia indietro, e ci si è affrettati a spiegare che il bonus sarebbe stato dato anche a chi opta per un’unione civile, la domanda che ci poniamo è la seguente.
Chi, tra coloro che guadagnano al massimo 23000 euro l’anno, ( limite fissato per ricevere il contributo) ne spenderebbe 100000 per un matrimonio ( questa la cifra per ottenere il 20% di rimborso) ? Inoltre una delle altre “regole” è che occorre avere da dieci anni la cittadinanza italiana, requisito che molti migranti, che spesso e volentieri lavorano in nero e quindi risultano ” poveri” possiedono.
Non staremo forse spalancando le porte alla prospettiva di una miriade di unioni tra stranieri celebrate sul nostro territorio nazionale?
E chiaro che il provvedimento andrà discusso in parlamento, ma se queste sono le premesse non c’è da aspettarsi nulla di buono.