Macelleria sociale all’ospedale di Caserta
di Fabio Simeone
45 OSS precari per 20 lunghi anni all’ ospedale di Caserta si sono visti di fatto licenziati per far posto a vincitori di concorso avellinesi, napoletani e salernitani. A Caserta certi lavoratori devono accedere solo attraverso cooperative che ben differenti sono da una cooperativa del nord mentre la sinistra moderna campana fa il bello ed il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie.
Oggi, la sinistra, in Campania perde quella che dovrebbe essere la propria identità ma che in realtà è solo una maschera. Senza parlare proprio, poi, dei Cinque Stelle capaci solo di scendere in piazza per il RDC.
Questa sinistra oggi è risucchiata da un esercizio del potere degno del peggiore notabilato meridionaloide.
E quel che è peggio il silenzio assoluto dei partiti di cdx che in Campania urlano e sbraitano ma alla fine non contano nulla e quando c’è bisogno si dileguano.
Oggi, la sinistra, anzi, la sedicente sinistra e certi sindacati sono diventati i veri macellai di ogni diritto, anche dei più elementari, come dimostra proprio incofutabilmente la vicenda dei 45 Oss dall’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta che dovranno fare posto ai vincitori di concorso a loro scadenza naturale di contratto.
Oggi quei 45 sono i veri proletari, abbandonati da chi dovrebbe difendere le necessità dei più deboli sventolando la bandiera del diritto al lavoro ovunque a parole ma di fatto nemmeno degne della vecchia politica. Noi del Movimento Sociale Fiamma Tricolore siamo vicini a questi 45 OSS e alle loro famiglie e condanniamo la strafottenza di chi governa questa Regione e ripetiamo che bisogna togliere la politica dalla sanità soprattutto campana e riportarla nelle mani del ministero. Un ospedale pubblico non può essere una azienda e non può essere oggetto di macelleria sociale.