L’immobilismo di Governo
di Macchiavello
Dopo tanti proclami e altrettante ipotesi finalmente si sono delineati i contenuti politici di una manovra economica che, presumibilmente, non avrà nessun impatto di carattere positivo sulla vita dei cittadini italiani.
Si è assistito a una serie di dietrofront su diverse tematiche, indietreggiamenti che hanno assolutamente depotenziato una finanziaria che avrebbe dovuto rappresentare un trampolino di lancio per un esecutivo che si trova al suo primo anno di vita.
Pensiamo soltanto alla vicenda del pos, una battaglia innescata nel nome della libertà di utilizzare il contante e ora già conclusa, come da noi sommessamente previsto, con una sconfitta.
Non ci sarà infatti alcun limite, né a 60 né a 30 euro, sotto i quali i commercianti potranno rifiutarsi di accettare la carta.
Pure lo sbandierato aumento delle pensioni minime si è risolto in una bolla di sapone, essendo riservato solo a chi ha più di 75 anni e avendo caratteristiche molto modeste.
Sul reddito di cittadinanza poi la confusione è totale: non si sa se sarà percepito solo per i prossimi sette mesi o per sette mesi ogni anno, e non è dato sapersi neppure se e da quale altra misura verrà sostituito.
Insomma, oltre le chiacchiere, ( come quelle sui migranti), il nulla: se questi sono i primi passi del nuovo esecutivo c’e da preoccuparsi pensando al resto del cammino