Giù le mani dalla Sanità

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di Giuseppe Varlaro

In tanti si saranno resi conto delle numerose criticità della Sanità che vengono da lontano e che si sono accumulate sino al vero e proprio sfascio attuale. Scrivere tutta la storia mi fa cadere le braccia ma ho frequentato ospedali dal 1976, per cui non posso esimermi dal non farlo.

La prima cosa che successe in quegli anni di fondamentale, fu il passaggio da una gestione cosiddetta “baronale” a quella politica . Il disastro attuale dipende al 100% da quello scellerato passaggio. I baroni nel bene e nel male , sapevano per filo e per segno le capacità dei propri collaboratori e raramente inviavano come primari in ospedali importanti, medici incapaci. Inutile dirvi che tutto questo entrando la politica non fu più possibile , in quanto i criteri di assunzioni furono presi valutando parametri come il voto di scambio mettendo a capo di divisioni, gente disponibile al compromesso, non solo politico.

I medici sono stati esautorati anche dalla gestione e dalle scelte, nonostante si parli oggi di budget gestito anche dai medici secondari , identica pagliacciata dei sedicenti concorsi di assunzione, sempre o quasi, dall’esito scontato, dove tutto è sempre già previsto. La seconda cosa , in termini di importanza, fu quando qualcuno decise sull’iscrizione a medicina a “numero chiuso”. Proprio questo ha portato oggi ,a non avere più medici a disposizione desertificando le corsie, soprattutto i Pronto Soccorso, indistintamente dalla latitudine.

Questo associato al vero e proprio imbuto, creato ad arte, nelle scuole di specializzazione, ha fatto il resto ma non tutto, sulla difficoltà di reperire medici specialisti. Turni di lavoro improponibili , veri e propri massacri, soprattutto per quello che riguarda le branche chirurgiche, con stipendi non adeguati alle responsabilità ed ai sacrifici e denunce sempre più pressanti, con richieste di risarcimenti assurdi , anche per far lavorare gli avvocati “azzeccagarbugli” ed i pestaggi dei santari sempre più frequenti, dovuti anche ad un modo di lavorare convulso e frenetico per la grande richiesta, hanno fatto il resto. Come volete che un giovane, alla luce solo di quanto esposto , anche se invaso dal sacro fuoco Ippocratico, si dedichi, se non masochisticamente a questa professione ? Ho deciso di riprendere più volte questo argomento per non tediarvi, in quanto la posta in gioco è molto alta. Se perdiamo il welfare nella Sanità , inutile dirvi che saremo indorati fritti e mangiati per sempre, così se perderemo il sociale nella scuola statale. Un solo grido : fuori la politica dalla Sanità!

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