Mai perdere la bussola della coerenza ideale
di G. Ciarcia
Dispiace constatare che un grande scrittore e intellettuale come Pietrangelo Buttafuoco che noi abbiamo sempre apprezzato e continuiamo ad apprezzare, sia passato da tempo nell’ entourage di Giorgia Meloni.
All’indomani della sua elezione a Presidente del Consiglio, lo scrittore siciliano così commentava il fatto: “È la generazione Tolkien che entra a Palazzo Chigi. È la rivincita di Coccia di Morto su Capalbio. È la ex babysitter che ce l’ha fatta, alla faccia di tutte le signorine della Roma bene. Giorgia trionfa non perché di destra o perché è capo di una comunità politica, ma perché è diventata terminale di un’aspettativa collettiva”. Una analisi azzardata che non sappiamo quanto lo stesso Buttafuoco ritenga veritiera in realtà; l’attuale classe dirigente di Fratelli d’Italia e la stessa Meloni non conserva più niente di quella “generazione Tolkien” di cui lo scrittore ci parla. Forse sarebbe bene osservare la verità delle cose immergendoci in un umile bagno di realismo.
Ogni qualvolta intervistato nei vari talk show si ripete nella “levata di scudi” a difesa del governo, tuttavia rimanendo nel vago, a tratti nella retorica, poiché egli evidentemente ben sa che poche argomentazioni valide si possono trattare in difesa di questo governo da parte di chi come del resto anche Buttafuoco proviene da sane origini missine, nazionalpopolari tutt’altro che conservatrici.
Riteniamo Pietrangelo Buttafuoco troppo intelligente e culturalmente preparato per crederlo veramente ormai appiattito su posizioni che nulla hanno in comune con il verbo nazionalpopolare di cui anche lui ha parlato per anni.
Non ricordavamo un Buttafuoco atlantista, liberista e conforme alla politica di sistema come ormai il partito della Meloni completamente è, dopo aver perduto anche quei pochi spiragli sovranisti e populisti (nel senso positivo del termine) che poteva vagamente rivendicare anni fa.
Buttafuoco ha cambiato idea su molte cose buone che ha sempre sostenuto ? Ci auguriamo di no; comunque sia non sarà certo neanche lui a farla cambiare a noi. Abbiamo ben salda tra la mani la bussola della coerenza ideale, la bussola della “terza via”.
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