Campania, continua la macelleria sociale. De Luca e Verdoliva si dimettano
di Fabio Simeone
Alla ASL 1 di Napoli va in scena il più classico degli episodi per cui noi del Movimento Sociale Fiamma Tricolore vogliamo che la sanità torni nelle mani dello Stato.
È sia un caso di malasanità e di malagestione della cosa pubblica il Licenziamento collettivo per quasi 900 lavoratori e la conseguente noncuranza della pulizia degli spazi ospedalieri e i “soliti e voluti” silenzi imbarazzanti.
Il tutto avviene all’Asl Napoli 1dove la società Epm si è aggiudicata, nonostante le disposizioni del Consiglio di Stato che chiedeva di ripetere parzialmente la gara, l’appalto per il servizio di pulizia e sanificazione all’Ospedale del Mare. Non contenta ha deciso di mettere in atto un licenziamento collettivo rinnegando così di fatto le condizioni imposte da Consip.
L’Asl Napoli 1 guidata dal manager Ciro Verdoliva infatti, con la determina n. 1708 del 13/05/2022, aveva affidato l’appalto alla Epm aderendo alla convenzione Consip e fondando questa decisione esclusivamente sul criterio di garantire l’idennità di prestazione nell’esecuzione del contratto di servizio di pulizia di cui erano precedentemente titolari altre due società che si sono viste revocare l’incarico.
A questo punto le tre società appaltanti decidono il licenziamento collettivo di quasi 900 lavoratori. La capofila di questa operazione è Epm con 212 dipendenti di troppo, su 422 iniziali, per queste mansioni. Quindi licenziamento collettivo. E così per tutti gli addetti è scattato il contratto di solidarietà, con l’orario di lavoro ridotto del 50% e che a pagare buona parte degli stipendi, ridotti anche quelli, sarà l’Inps.
A ruota hanno seguito “l’esempio” anche le altre due società appaltanti, la Gesap e la Gemaservice. Entrambe hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo, anche loro con la medesima motivazione arrivando così a quasi 900 lavoratori che si sono visti ridurre orario di lavoro e stipendio e che sanno che il loro posto è tutt’altro che sicuro. E l’Asl Napoli 1 resta in religioso silenzio. Tutto tace.
Intanto sorprende non poco leggere sul documento la firma di ben nove associazioni sindacali, che dovrebbero tutelare i lavoratori (quando?), in questo caso accettano senza obiezioni le condizioni imposte dalla società e firmano un licenziamento collettivo. Nessuna battaglia, nessuna tutela, nessuno sciopero. Non uno sciopero, una manifestazione, niente di niente. Nel frattempo l’Asl acconsente a tutto questo. Silenzio Assenso?
E intanto in Campania la sanità è allo sbando più totale. Chi pagherà per questo? Intanto chiediamo le dimissioni di De Luca e Verdoliva.
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