SSN, la Campania come Lombardia e Veneto?
di F. Simeone
In Italia sta avvenendo un qualcosa di pericoloso e che viola l’ art. 32 della Costituzione Italiana. È la privatizzazione della sanità pubblica. Sulla carta si punta alla cosiddetta equiparazione tra sanità pubblica e privata ed il conseguente avvento delle cosiddette case di comunità.
Queste secondo il decreto ministeriale 77 del ministero della salute devono prevedere la presenza H24 dei medici di medicina generale il tutto per far fronte all’ affollamento dei vari pronto soccorso.
Ciò di cui non si tiene conto, però, è che in tutta Italia mancano 2900 medici di base di cui 400 circa solo in Campania. Uno potrebbe dire ma ci sono i fondi PNRR. Vero. Ma quei fondi finanziano le mura e non il personale.
Infatti dal PNRR in Campania verranno spesi 249,7 mln di euro x 172 case della comunità (1 per ogni 40.000-50.000 abitanti) e 111 mln per ospedali tra ristrutturazioni, una nuova costruzione ed abbattimenti e ricostruzioni. Ma niente per la formazione e assunzione di personale.
La stessa situazione si è presentata al nord in Lombardia e il Veneto dove le cosiddette case di comunità sono ormai gestite da cooperative con relativa gestione privata.
Quindi ci chiediamo se a questo punto anche in Campania, vista la chiusura di ospedali la mancanza di 400 medici di base e l’ assenza di medici di pronto soccorso, siamo destinati (crediamo proprio di sì) a vedere il privato entrare nella sanità pubblica verso quella privatizzazione totale che distrugge quel diritto sancito dall’ art. 32 della Costituzione. Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ribadisce il concetto che la Sanità Pubblica deve tornare nelle mani dello Stato visto che la gestione regionale spinge verso una nuova disparità sociale che vedrà chi può curarsi e e chi no.
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