Sulla guerra in Palestina
di M. Lupi
Guelfo non sono ne’ ghibellin mi appello. Parafrasando queste parole di Dante avrei preferito che il nostro governo, ed i destri del nostro governo, avessero detto israeliano non sono ne’ palestinese mi appello. Ma tant’è, il nostro governo e soprattutto i “destri” al governo ( e non solo ) hanno preso una posizione netta e precisa. Legittima, per carità, anche perché come sempre diceva Dante “ chi mi dà da mangiare tengo per quello “…e non ci sono dubbi su chi sia ora quello che “ ci fa mangiare “ , e di cui siamo servi. Però questa posizione intransigente e non discutibile è un altra piccola picconata a quella comunità che per anni si ritrovava sotto le insegne della Fiamma Tricolore del MSI dove convivevano posizioni le più svariate. Ora questa “destra” sta riuscendo a praticare un’egemonia di pensiero sul proprio mondo di riferimento. Come non dare ragione a Marco Tarchi: “ La Meloni liquiderà il passato della destra con una dolce morte” e con essa il suo ricco patrimonio culturale.
Cosa che ha indignato persino un liberale come Galli della Loggia; in televisione guardando un banchetto di libri di “ area” con libri inneggianti a Reagan e alla Thatcher, ha sbottato: ma la destra ha prodotto ben altro rispetto a questa paccottiglia. Si immischia l’atlantismo di Almirante in piena guerra fredda che però esclamava ( discorso di Torino, uno degli ultimi): alleati si ( e rivendicava una peculiare rispetto delle alleanze dell’onore…)servi mai.
Si fa riferimento al nostro Giano Accame che lodava Israele come nazione in armi ( e va benissimo ) dimenticando però i suoi scritti contro il liberalismo e alla dittatura della moneta , ispirandosi a Ezra Pound, Magari si tira fuori anche il Fini, del male assoluto e all’abbraccio col liberismo.
Siamo alle comiche finali ? come disse lo stesso Fini.
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