Le mele marce nel potere
di Vincenzo Guardino
Dopo il fallito tentativo di portare in Italia la sovversione bolscevica durante il cosiddetto “biennio rosso”, i comunisti italiani, capeggiati da Gramsci, si resero conto che nella nostra nazione non era possibile andare al potere attraverso la lotta di classe poiché l’Italia aveva, ed ha ancora oggi nonostante i tempi di crisi, un codice genetico incompatibile con il comunismo; decisiva in questo senso è la presenza della Santa Sede. Fu così che Gramsci elaborò la “teoria dell’egemonia”, una teoria mediante la quale i comunisti avrebbero dovuto occupare tutti i gangli nervosi della vita politica, culturale e civile dell’Italia per fare la rivoluzione “da dentro”. Questa infiltrazione di comunisti all’interno delle istituzioni, così come quella dei massoni, avvenne massicciamente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ed in particolar modo a partire dal ’68. Giornali, cattedre universitarie, magistratura, imprenditoria e tanti altri apparati della vita dello Stato finirono in mano a queste entità sovversive ed anti-nazionali.
Oggi, conclusa ignominiosamente l’esperienza storica del comunismo, i discendenti di quell’idea malsana, sostenitori fanatici del politicamente corretto, continuano ad esercitare il loro dominio all’interno degli apparati statali servendo il potere demoniaco della globalizzazione libertaria e dell’usura internazionale. Qualsiasi uomo politico provi, anche sommessamente, ad opporsi al sistema imperante viene immediatamente represso e criminalizzato. Craxi pagò per la vicenda di Sigonella, Berlusconi per l’amicizia con Putin, Salvini viene oggi incriminato per aver tentato (seppur in maniera molto tenue) di difendere i confini dall’invasione. Lungi da noi stare dalla parte di questi personaggi, dai quali il nostro partito è distante anni luce. Tuttavia, occorre difendere un principio di giustizia e denunciare questi scempi.
Per noi l’Italia deve espellere i massoni e gli ex comunisti da tutti i settori chiave della vita dello Stato poiché essi, rispondendo al loro desiderio scellerato di distruggere la nostra civiltà, prendono ordini da un potere sovranazionale; in sintesi, operano a nocumento della patria e del popolo. Una pulizia radicale nella magistratura, nei media, nelle università e negli organi mediatici, è ciò che serve urgentemente alla nostra nazione per liberarsi finalmente di questo cancro rappresentato dal marciume nelle istituzioni.
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