Tutela della vita e della famiglia
di Vincenzo Guardino
Più o meno a partire dal ‘68, il progetto sovversivo messo in campo dai poteri forti, il quale fino ad allora (tranne nei paesi comunisti) non aveva ancora attaccato la morale popolare, si scagliò violentemente contro la vita e la famiglia mediante la contestazione. Nel giro di poco tempo si arrivò al divorzio, alla legalizzazione dell’aborto, allo sdoganamento della droga e dell’omosessualità. La società italiana divenne rapidamente atea e legata agli istinti più bassi.
Oggi, a più di 50 anni dal ‘68, quasi tutti gli individui, tranne lodevoli eccezioni, risultano in preda alla depravazione; gli aborti sono molto frequenti, la vita viene disprezzata anche con le gravidanze surrogate, le manipolazioni genetiche, l’eutanasia e il consumo di droga. Qualsiasi valore, qualsiasi sentimento romantico è stato accantonato, come se ci trovassimo di fronte ad una sorta di follia collettiva. Si cerca solo salute e successo, possesso dei beni e godimento. Tutto ciò ha generato la crisi della famiglia; essa non si basa più sul patto indissolubile d’amore tra un uomo ed una donna aperti ai figli, non è più la culla della vita e la cellula base della società. Non si sa più cos’è: unione provvisoria basata su convivenza, spezzoni di famiglia, famiglie divise e ricomposte, unione di fatto anche omosessuale. Addirittura in parlamento è già pronta una legge, nota come legge Zan, che punisce coloro che rifiutano di considerare “famiglie” tali unioni omo-erotiche, prova lampante di un Occidente che, dopo aver rinnegato le proprie radici cristiane, perseguita gli ultimi discepoli rimasti.
D’altra parte, la contestazione dell’autorità del padre, la precoce emancipazione dei figli, l’assenza dei genitori nella loro educazione, le gravidanze surrogate ed extraconiugali hanno completamente sformato il modello di famiglia tradizionale. La Parola di Dio non vale più. Anche la società riflette ed aggrava il malessere della famiglia: tensioni, contestazioni, violenze senza fine. Non c’è nulla che regga, tutto si sgretola: l’autorità, la legge, il rispetto, l’educazione, la ricerca del bene comune, la difesa dei deboli, il riconoscimento del merito e della virtù.
Occorre allora un cambio di rotta risolutivo. La famiglia come punto cardine della società va rilanciata con decisione. Fiamma Tricolore, riconoscendo nella famiglia un elemento essenziale per ricostruire la patria, difende e tutela l’indissolubilità del matrimonio, incentiva il ruolo della donna come madre e moglie, privilegia ed incoraggia le famiglie con tanti figli. Una forte politica demografica, accompagnata da una nuova visione d’insieme dove il vizio viene stigmatizzato e la morale cattolica ristabilita, risulta essere alla base della rinascita dell’Italia. Per questo è necessario istituire un reddito alle madri per ogni figlio messo al mondo e forti sgravi fiscali, accompagnati da premi in denaro, per le famiglie numerose. Solo così è possibile invertire la tendenza e far sì che il popolo italiano non venga cancellato dal progetto mondialista della sostituzione dei popoli (Piano Kalergi). Inoltre, riteniamo sia essenziale abolire qualsiasi pratica abortista che ha ucciso milioni di bambini italiani nel grembo materno dagli anni ‘70 ad oggi, poiché, a nostro avviso, un popolo che uccide i propri figli non ha futuro.
Fissato il principio che la vita inizia dal concepimento e che il fine ultimo dell’uomo trascende la materialità, ci battiamo anche per una completa rigenerazione dei buoni costumi del popolo italiano. Consideriamo, inoltre, di vitale importanza la costruzione di strutture, come ad esempio le colonie marine ed i campi estivi, volte alla crescita dei bambini in contesti sociali sani e degni delle tradizioni cristiane dell’Italia.
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