Riusciremo ad arrestare il declino dei valori sportivi?
di Giuseppe Onnis
Lo sport è una cosa seria. Il rischio è che lo sia anche troppo .
Ascoltando alcune interviste sembra che le parole “impegno” e “disciplina” siano associate allo sport più di qualunque altra.
Purtroppo però nel corso degli anni dobbiamo segnalare proprio riguardo a questi due vocaboli una “mutazione” in senso negativo, specialmente nello sport giovanile.
Infatti nelle pagine di cronaca dei giornali abbiamo più volte letto con molto rammarico di litigi da strada ,insulti di tutti i generi e di episodi simili, con l’aggravante che tutto ciò a volte nasce dai genitori stessi o da allenatori/educatori .
Anche sul discorso dell’ impegno ormai c’è molto da discutere perché di questi tempi l’impegno è diventato anche una morbosità e talvolta sinonimo di riuscire a tutti i costi ad essere il migliore o a fare carriera.
Pure stavolta spesso e volentieri i responsabili sono i genitori, che ripongono nei figli troppe aspettative e iniziano a comportarsi in modo molto morboso ,dimenticando che in età giovanissima lo sport si pratica per tutelare la salute e imparare concetti importanti come disciplina e impegno; tutto questo, almeno all’inizio, deve venire prima dei risultati.
Dobbiamo cercare di recuperare i valori e i principi che lo sport può e deve tramandare.
Specialmente in questo momento dove la stampa i social e le tecnologie prendono il sopravvento esaltando i faraonici stipendi e i soli atleti che con il loro talento e dedizione sono riusciti a fare carriera. Così facendo si mette in evidenza solo il lato economico e i vantaggi “pratici” che lo sport può dare dimenticando i vitali principi che lo sport ha trasmesso in primis ai giovani .
La speranza è che ci sia un cambio di rotta che parta dalle federazioni, le quali hanno l’obbligo di tutelare e mettere in condizione i giovani e non di poter esercitare sport o attività fisica nel modo più sano e rispettoso possibile.
Foto di Marko Milivojevic da Pixnio