ORDINE SOCIALE, RINASCITA MORALE: SOLO COSI’ L’ITALIA GUARISCE
di Daniele Cerbella (Segretario Nazionale)
Viviamo da anni in una sorta di piramide rovesciata, nella quale quelli che tradizionalmente erano considerati disvalori costituiscono note di merito, e, al contrario, tutto ciò che una volta era ritenuto positivo è visto negativamente.
Annientare la tradizione è l’obiettivo principale del progressismo, in tutte le sue forme. Ovviamente tra gli aspetti della vita da far finire nel dimenticatoio, secondo il verbo degli apostoli della società aperta, vi è la religione cristiana cattolica, che, da oltre duemila anni, rappresenta un prezioso involucro valoriale dal quale ogni generazione di italiani, almeno fino a pochi decenni fa, ha attinto.
Oggi definirsi cattolici è un affronto, perché sottende il credere in valori antichi che oggi si vorrebbero cancellare.
Il poco rispetto di se stessi, il sesso sfrenato, la droga, l’alcool, tutti effetti di una malattia sociale chiamata relativismo religioso ed etico, conducono spesso verso pratiche barbare ed inumane come l’aborto, che rappresentano il trionfo del Nuovo Ordine Mondiale, e, inoltre, sono esplicative di quanto poco rispetto abbia oggi l’uomo medio per la sua vita e per quella altrui.
Pensate se gli aborti da domani si fermassero: tornerebbero a nascere migliaia di bambini italiani che popolerebbero i banchi delle nostre scuole, le strade dei nostri borghi, e un domani diventerebbero lavoratori che, a loro volta, metterebbero su famiglia.
A quel punto a che servirebbero i migranti economici invocati dai radicali e compagni? Il sistema sarebbe costretto a gettare la maschera e mostrarsi per ciò che è.
Quanto detto non è impossibile: basterebbe tornare ai sacri precetti della fede cattolica millenaria. Conservare le tradizioni, oggi, d’altronde, è l’atto più rivoluzionario che si possa fare.
Foto di Julia Casado da Pixabay