A volte è meglio tacere
di G. Ciarcia
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Le parole del fondatore di quello che fu il Partito Democratico della Sinistra, sull’alluvione che ha colpito Cesena e altre parti della Romagna sono a dir poco vergognose. L’ultimo segretario del PCI ha infatti esordito in studio televisivo affermando: “Io non sono credente, ma è un messaggio che ci manda il Signore; il Signore guardava sulla Terra questi ragazzi che verniciavano i muri per far capire cosa succedeva, e nessuno li ascoltava. E allora il Signore ha detto: “Ci penso io a fare capire ”. E ha fatto come quando mandò l’invasione delle cavallette. Così in tre giorni ha inviato la pioggia di sei mesi. Il disastro è stato molto più grande della vernice. Dichiarazioni irrispettose nei confronti di chi sta vivendo sulla propria pelle la tragedia oltre che deliranti prive di fondamento. Sta volta l’anziano leader della sinistra sempre allineato con l’ establishment e con il potere globalista ha però esagerato in termini morali e umani tanto che persino gli esponenti del centrosinistra li presenti sono caduti in un silenzio da imbarazzo. Evidentemente l’anagrafe talvolta non aiuta nell’evitare di lanciare castronerie di questo genere.
Conosciamo bene l’ultimo segretario comunista, il “fiuggiasco” della sinistra, colui che ha liquidato il Partito Comunista Italiano per meglio ammanigliarsi nei gangli del sistema, ammesso che i comunisti siano stati al di fuori dal sistema, il che è abbastanza improbabile in questa Repubblica nata dalla “resistenza” e dall’antifascismo; colui che con il sistema e con il potere economico aveva già stretto fruttuosi compromessi alla vigilia delle elezioni politiche del 1994, quando dopo tangentopoli i sondaggi e la pubblica opinione lo davano come favorito nella corsa verso palazzo Chigi. Poi invece fu battuto dall’altra faccia della stessa medaglia del centrodestra ma questo poco importa. Quel che conta è descrivere l’inquadratura del personaggio per poi trarne le debite conclusioni. Dagli scranni della sinistra sempre stato ligio al messaggio che la “cupola mondiale” voleva inculcare nella mente della gente. Oggi sulla soglia dei novanta è rimasto sempre lo stesso, forse con l’aggravante dell’età.
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