UNA GESTIONE FALLIMENTARE
di Daniele Proietti
Come ormai ogni venerdì, anche la giornata di ieri è stata contraddistinta dall’attesa di tanti baristi, di tanti ristoratori e di molti piccoli imprenditori, che intendevano sapere dal Comitato Tecnico Scientifico, che fa riferimento al Governo, cosa avrebbero o non avrebbero potuto fare nei prossimi giorni. Ormai milioni di italiani, lavoratori e ragazzi compresi, non possono, nella loro vita, fare programmi che vadano oltre la settimana, visto che, in ogni momento, la situazione potrebbe cambiare. L’esecutivo targato Draghi, come quello di Conte, gestisce di fatto il destino, la vita e le aspirazioni di milioni di persone, facendole vivere in una costante precarietà pratica ed emotiva, causata da una cattiva gestione della pandemia. Vaccini che non arrivano, indennizzi che non sono mai arrivate, e regole che cambiano di minuto in minuto, sono aspetti di una situazione che costringe tutti a vivere in uno stato di perenne apprensione, che potrebbe essere evitato con una comunicazione migliore e con decisioni meno cervellotiche. Non è anticipare il coprifuoco di un’ora o chiudere i centri commerciali ciò che riduce i contagi; questo serve solo ad esasperare una situazione che ci porta già ai limiti dell’esaurimento: occorre che lo Stato torni a fare lo Stato, e parli ai suoi cittadini con la chiarezza con cui un padre parla a suo figlio, spiegando le decisioni che prende e facendo di tutto, sempre, per garantire il benessere morale ed economico della Nazione. E’ chiaro che oggi, essendo di fatto, una colonia, possiamo solamente recepire decisioni prese da altre entità, le quali sicuramente tutto perseguono tranne la rinascita identitaria e sociale dell’Italia e del continente europeo.