Ingresso in medicina, continua la confusione
di G. Tigano
E’ di questi giorni la notizia che la Commissione Istruzione del Senato ha approvato la bozza per l’eliminazione del numero chiuso per la iscrizione alla Facoltà di Medicina. Ci sarebbe da dire “finalmente si supererà la criticissima carenza di medici e specialisti in Italia”. Peccato che leggendo il testo della Bozza e le dichiarazioni di Ordine e Sindacati Medici si comprenda come confusione e incapacità di programmazione regnino sovrani. Ma andiamo per gradi. La drammatica attuale carenza di medici, conseguenza del Numero chiuso imposto 25 anni fa, ha prodotto come conseguenza la paralisi delle cure in Italia, colpendo le famiglie più deboli impossibilitate ad affrontare gli elevati costi della Sanità Privata. Inoltre, ha causato il malcostume dell’impiego dei cosiddetti “medici gettonisti” gestiti da cooperative a costi esorbitanti. Giusto quindi affrontare l’argomento, ma non certo con soluzioni pasticciate che prevedono l’iscrizione libera per sei mesi a Medicina con un successivo blocco se non si sono raggiunti i crediti formativi. Innanzitutto, il periodo è troppo breve, tale da condizionare apprendimento e risultati. Non è possibile in tale breve periodo e con esami che ovviamente non possono affrontare le materie cliniche, dare la possibilità astudenti e discenti di valutare una consapevole vocazione e capacità medica. Tanto è vero che in caso di bocciatura tali crediti saranno utilizzabili per iscriversi a facoltà biologiche ma non mediche. Pur consapevoli di apparire retrò, riteniamo che la migliore selezione sia quella naturale e di merito nel corso dell’intero iter di studi. Ricordo che durante i miei studi medici alla facoltà di Parma (1967- 1974) gli iscritti al primo anno erano oltre300 e i laureati a fine corso circa 70. Ma si sa, in un’Italia ove politicamente pare si faccia a gara a scimmiottare le assurdità anglo-americane, la logica non trova più posto. Eppure, è indiscutibile che i migliori clinici e chirurghi, che il mondo ci invidia, si sono formati con gli antichi piani di studio antecedenti agli anni 90’. Un’ultima considerazione sulla confusione fatta sul problema dagli esperti della Federazione degli Ordini dei Medici, dai sindacati medici e dai politici. Il Governatore Zaia del Veneto afferma che mancano 50.000 medici e non c’èmotivo di non credergli. L’Ordine dei medici afferma che l’abolizione del numero chiuso genererà migliaia di disoccupati tra una decina di anni. Fiore all’occhiello poi le dichiarazioni del sindacato ospedalieri Anaao che, in accordo con l’Ordine, prevede tra dieci anni 13.000 medici disoccupati. Peccato che nel 2014 prevedeva 12.000 disoccupati nel 2024 a fronte di una carenza attuale di 50.000! Meglio non commentare. Torniamo all’antico che è meglio! Iscrizione libera e selezione naturale.
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